Bellinzonese

‘Loderio c’è’ boccia il piano discariche: ‘Stralciate la Buzza’

Il Gruppo che aveva lanciato una petizione cantonale raccogliendo 1’740 firme, prende posizione sul Piano di gestione dei rifiuti del Canton Ticino 2018-2022

(Ti-Press)
5 febbraio 2018
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Buzza di Biasca e Legiuna non devono essere considerate una discarica. La richiesta, trasmessa negli scorsi giorni al Dipartimento del territorio, è avanzata dal Gruppo ‘Loderio c’è’. Il Gruppo, che negli scorsi mesi aveva lanciato una petizione cantonale sul tema raccogliendo 1’740 firme, torna dunque a battere il chiodo prendendo ora posizione sul Piano di gestione dei rifiuti del Canton Ticino 2018-2022, documento posto in consultazione negli scorsi mesi dal Dt, elaborato sulla base della nuova Ordinanza sulla prevenzione e smaltimento dei rifiuti. Il Gruppo contesta l’elenco pubblicato a pagina 43, che indica le località di Biasca e Serravalle fra le “discariche in esercizio e future”, riconoscendo al comparto una capacità di 1,3 milioni di metri cubi. Per queste zone, poste all’imbocco della Valle del Sole, sono ancora necessari studi di approfondimento atti a permettere il passaggio da risultato intermedio a dato acquisito. Si parla infatti di nuove discariche non ancora consolidate a livello pianificatorio nella scheda di Piano direttore V7. L’importo, per coprire il costo di questi studi, è comunque già stato stanziato nell’ambito del credito di 3,1 milioni di franchi per il periodo 2015-2019, destinato al finanziamento delle analisi di fattibilità per consolidare, nel Piano direttore e nella pianificazione locale, i centri logistici d’importanza cantonale, così come le discariche per materiali inerti.

‘Una questione di coerenza’

La presa di posizione del Gruppo, a firma di Mario Dotti (consigliere comunale leghista di Biasca), attacca il Piano di gestione dei rifiuti sulla questione della Buzza, invocando una maggiore coerenza in seno alle autorità cantonali. Due infatti i Decreti di protezione che riguardano queste zone, che – lascia intendere il gruppo di cittadini – sono in contraddizione con la discarica pianificata: il Decreto di protezione della Legiuna, adottato dal Consiglio di Stato dieci anni or sono, e il più recente Decreto di protezione delle golene del Brenno, entrato in vigore nel settembre 2015. Schede che evidenziano peculiarità biologiche e importanza della Legiuna quale raro “spazio vitale per innumerevoli specie animali, vegetali e fungine”. Il comparto dei boschi della Legiuna è stato inserito nell’Inventario delle zone golenali di importanza nazionale e nell’Inventario dei siti di riproduzione di anfibi di importanza nazionale, istituito dall’Ordinanza sui siti di riproduzione degli anfibi del 15 giugno 2001, con il nome di ‘Bolla di Loderio’. Il Gruppo si collega altresì a un recente progetto dell’Ufficio forestale e del Patriziato di riqualifica della piantagione della Buzza in zona Ara. Condividendone gli intenti il Municipio del Borgo pensa a un collegamento fra la zona pedemontana di Santa Petronilla e la zona protetta della Legiuna, attraverso i Grotti e i siti storici: dalla Via Crucis, alla Chiesa dei Santi Pietro e Paolo fino all’Oratorio di Loderio. In dicembre, nella discussione in Cc, lo stesso Dotti ha sollevato delle perplessità su un nuovo camminamento che sfoci in una discarica. Dubbi cui ha risposto il capodicastero Omar Terraneo parlando di obiettivi a lungo termine comunque a favore di una riqualifica agricola della Buzza. Dal canto suo il Gruppo conclude la sua presa di posizione con un cenno agli agricoltori che traggono “con coraggio il proprio reddito da queste terre”, non accettando che “l’esiguo” fondovalle si presti a compensare “errori di gestione dei rifiuti edili e pianificazione discariche”.

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