Bellinzonese

Onorari municipali: l'esecutivo di Bellinzona risponde a Lega e Udc

6 dicembre 2017
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Il sistema di remunerazione dei municipali proposto nel nuovo Regolamento comunale corrisponde a quello in vigore in tutte le città svizzere, con la differenza che “la spesa prevista per la Città di Bellinzona risulta sensibilmente inferiore a quella delle altre realtà elvetiche nelle quali si è optato per il professionismo”. Durante la seduta di Consiglio comunale, lunedì sera il Municipio ha risposto anche a due interpellanze del gruppo Lega/Udc sul tema del nuovo Regolamento comunale (su cui la popolazione è chiamata alle urne il prossimo 21 gennaio) portando l’esempio di Thun, città con numero di abitanti uguale a Bellinzona ma con una spesa complessiva per gli onorari dei municipali che a bilancio risulta essere di circa il doppio.

Visto il sistema misto detto semi-professionista o di semi-milizia adottato dalla città di Bellinzona, l’esecutivo sottolinea che non si tratta appunto di uno stipendio, bensì di un onorario “che deve coprire le prestazioni effettuate da sindaco, vicesindaco e municipali a favore del Comune”. Per definire l’ammontare degli onorari, continua il Municipio, “si sono indicate delle percentuali lavorative indicative (già previste dallo studio aggregativo), non da intendersi di presenza durante gli orari di ufficio, ma come tempo dedicato al Comune, su 7 giorni, serate comprese”. Impossibile dunque, continua il Municipio, notificare le ore di lavoro come richiesto dagli interpellanti.

All’onorario si aggiunge un rimborso spese che non veniva quantificato prima dell’aggregazione poiché – specifica l’esecutivo nella risposta – i municipali le pagavano personalmente. Trattasi di spese di trasporto, di trasferta (tranne in Svizzera interna), per pasti, cancelleria, amministrazione, telefono, ecc. La proposta del gruppo Lega/Udc di evitare un rimborso spese forfettario e di chiedere la consegna degli scontrini risulta difficilmente attuabile, viene sottolineato: questa è la prassi per ogni ente pubblico di una certa dimensione.

Un’interpellanza chiamava direttamente in causa il municipale Plr Christian Paglia, quadro della Supsi, definito “superman” dagli interpellanti per il fatto di non aver abbassato la percentuale lavorativa dopo la rielezione. Paglia, viene precisato dal Municipio, “sta definendo il grado di occupazione, per altro già ridotto, per quanto riguarda la propria attività professionale anche in funzione dell’esito della discussione sul nuovo Regolamento comunale”.

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