Bellinzonese

Bellinzona, Ps contro Sergi sugli onorari dei politici

(© Ti-Press / Benedetto Galli)
6 ottobre 2017
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Quello della retribuzione dei politici è un tema che torna spesso: a Berna alle Camere, come in Gran Consiglio, e che ora infiamma la nuova Bellinzona dove il lancio del referendum da parte dell’Mps e del gruppo Lega-Udc-Indipendenti contro il nuovo Regolamento comunale che fissa i nuovi onorari anima sempre più il dibattito.

Ultima puntata l’attacco socialista a Giuseppe Sergi, di cui ha riferito il nostro sito nella mattinata di ieri: “Se lei nel settore pubblico percepisce una cifra di questo tenore – scrive il Ps a Sergi che insegna al Liceo di Bellinzona –, ci spiega perché non dovrebbe percepirla un sindaco al 70 per cento, che deve anche provvedere alla propria previdenza, contrariamente a lei?”.

Affondo che attendeva la replica di Sergi, che non è tardata. Al portale Ticinonews Sergi ha dapprima chiarito che il suo salario, “pubblico”, è di 107mila franchi; poi ha rilanciato prendendosela con il cumulo dei salari: Mario Branda oltre a essere sindaco esercita come avvocato e il vicesindaco Andrea Bersani è notaio: funzioni cui, lascia intendere, spettano laute retribuzioni che, aggiunge Sergi, “vengono influenzate in modo positivo” dalla carica politica.

Interpelliamo nuovamente il coordinatore Mps che come noto non siede in Consiglio comunale in quanto, come il ‘compagno’ Matteo Pronzini, ha lasciato il seggio (lui alla moglie Angelica Lepori, mentre Pronzini a Monica Soldini). E confrontiamo Sergi su due questioni che, riteniamo, pesino sul dibattito degli onorari: la prima sulle responsabilità, quindi sugli oneri (oltre agli onori) delle cariche in seno a un esecutivo di una Città di più di 40mila abitanti; la seconda a carattere previdenziale (il sindaco al 70 per cento e i municipali al 50-60 devono, come detto, provvedere loro stessi alla pensione).

‘Qual è la molla che spinge a far politica: la passione o solo il calcolo di interessi?’

Sergi però liquida entrambi gli interrogativi ponendo a sua volta una domanda: «Cosa spinge il cittadino a entrare in politica, la passione o il calcolo d’interesse?». Detto questo Sergi rilancia la proposta Mps, presentata sotto forma di emendamento allo scorso Consiglio comunale, di dedurre (su una base leggermente migliore rispetto agli importi fissati dal Municipio) la differenza fra salario privato lordo e perdita di guadagno dovuta all’attività politica. Poi anticipa le prossime mosse del ‘suo’ movimento in Consiglio comunale: «Vogliamo chiedere ai municipali che rendano pubblici i loro redditi, che siano di pensione o lavoro». Insistendo sui principi il coordinatore dell’Mps affronta anche la questione delle cosiddette diarie, indennità ai consiglieri comunali (100 franchi per ogni seduta plenaria e altri 100 franchi per gli incontri di Commissione). «Io e mia moglie abitiamo nelle immediate vicinanze del Municipio: vi abbiamo rinunciato».

Nel testo firmato dal Ps veniva contestualizzato l’onorario di Branda, comparato ai suoi colleghi di Lugano (“cifra simile”) o di Coira – Comune con 10mila abitanti in meno di Bellinzona – dove il sindaco “percepisce quasi il doppio”. In una presa di posizione inviata in serata il gruppo Insieme a Sinistra indica a sua volta di preferire una politica “propositiva” a favore dello sviluppo della nuova Città e annuncia una mozione che propone di istituire delle cooperative abitative a Bellinzona, per l’accesso agli alloggi a famiglie di reddito mediobasso; e un’interpellanza per migliorare le condizioni dei dipendenti comunali.

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