Mondiali di hockey

Diego Scandella non si ferma mai

L'ex assistente allenatore di Ambrì e Lugano è ai Mondiali con l'Italia. *Un'occasione per accumulare ulteriore esperienza"

TiPress
17 maggio 2019
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Ai Mondiali di Bratislava è presente un volto notissimo alle nostre latitudini. Diego Scandella fa parte dello staff tecnico italiano. “Ho ricevuto una chiamata dalla Federazione italiana, più precisamente dall’allenatore Clayton Beddoes. Ha chiesto la mia disponibilità e se fossi interessato a dare una mano. Ho risposto affermativamente, è l’occasione d’imparare qualcosa di nuovo, incontrare gente e accumulare una nuova esperienza ad alto livello. Io mi occupo prevalentemente di tutto ciò che concerne le analisi video al fine di preparare al meglio gli incontri”.

L’ex assistente allenatore di Ambrì e Lugano è reduce da un anno trascorso in Ungheria al servizio della staff tecnico della Nazionale magiara e del Vasas di Budapest. “È stata un’esperienza magnifica, l’hockey ungherese sta progredendo, nei prossimi anni sono previste nella sola capitale le costruzioni di 8 piste nuove. È una realtà che conosco bene, lavoro con loro già da dieci anni. Ora hanno cambiato il direttore tecnico, ci saranno dunque delle modifiche, personalmente dunque non so ancora cosa farò la prossima stagione”. Quale sarebbe il tuo desiderio? “Onestamente voglio restare in Europa, è da 32 anni che ho lasciato il Canada. Ovviamente dopo 20 anni trascorsi in Svizzera il mio obiettivo è di trovare una nuova sfida lì, ma non chiudo le porte nemmeno ad esempio all’Ungheria o all’Italia. Nel nostro mondo devi sempre essere pronto a fare le valigie e io non mi faccio mica problemi per questo”.

L’Ambrì ha iniziato ormai da due anni un nuovo corso capitanato da due persone che Scandella conosce logicamente benissimo. “Sono molto contento della strada intrapresa dal club leventinese, è quella giusta. Duca e Cereda sono persone dell’ambiente, sono cresciuti lì, conoscono molto bene la realtà. Non sono sorpreso più di tanto dagli ottimi risultati ottenuti. So come lavorano i ragazzi, mettono spirito e leadership, il tutto parte dalla bravura di Paolo e Luca e della dirigenza. Questi sono fattori che si rispecchiano poi sul ghiaccio”. Alcuni degli attuali giocatori biancoblù sono stati allenati da Scandella, si sente di prendersi pure qualche merito per i risultati odierni dell'Ambrì? “Ho lavorato 10 anni in Leventina ma non cerco meriti. L’hockey è uno sport di squadra, idem la sua formazione, il merito è dunque del gruppo e non dei singoli”. In che rapporti sei rimasto Diego con Cereda e Duca? “Non ci sentiamo più di tanto, loro hanno la loro strada e io la mia. Con Luca ho comunque un ottimo rapporto di stima e sarà sempre così. Lo stesso vale per Paolo che ha giocato tanti anni per me”.

Cosa ne pensi dei cambiamenti in corso a Lugano, in particolar modo la fine dell’era Habisreutinger? “Non conosco esattamente la situazione, quindi è difficile giudicare per me. L’importante è agire con calma e non prendere decisioni affrettate in merito alla sua sostituzione”.

Nelle squadre ticinesi militano due italiani che sono cresciuti in maniera esponenziale, Giovanni Morini e Diego Kostner, te lo aspettavi? “Non sono così sorpreso della loro evoluzione. Vedo in loro grande impegno, sacrificio, voglia di lavorare e migliorare. Anni or sono hanno fatto una scelta, venire in Svizzera, si sono fatti le ossa. Sono grandi professionisti e soprattutto ottimi ragazzi. Spero che in futuro altri italiani seguiranno le loro orme”. E uno di questi è il portiere Davide Fadani, 18enne che milita nel settore giovanile del Lugano di cui si dice un gran bene. “È un ottimo ragazzo pure lui, sta lavorando ottimamente, ovviamente ci vorrà del tempo, un po’ come per Merzlikins anni fa. Dovrà continuare ad allenarsi duramente ed essere umile e poi sì che farà la sua strada”.  

Fa strana la scelta del selezionatore italiano di non aver convocato il leventinese Tommaso Goi. A lui sono stati preferiti elementi che militano in leghe decisamente più basse come ad esempio la serie B germanica. “Io mi sono aggregato al gruppo solo una settimana prima dell’inizio del Mondiale. Non so come Tommaso si sia allenato il mese precedente durante l’avvicinamento alla rassegna iridata. Conosco logicamente bene le sue doti e ci farebbe comodo averlo qui, ma purtroppo si possono convocare solamente 22 giocatori di movimento”. La salvezza dell’Italia equivarrebbe a un miracolo. “Ogni sfida bisogna giocarla, l’anno scorso siamo saliti all’ultima partita, abbiamo ancora due match contro Austria e Norvegia, entrambe pure ferme a 0 punti, tutto è aperto”.

Hai ancora contatti con Ivano Zanatta? “Certamente, ci sentiamo spesso, ha appena trascorso la stagione in Russia e credo che vi rimarrà”.

Scandella fu anche criticato duramente dai tifosi biancoblù durante la sua lunga permanenza. In particolare perché a ogni licenziamento d'allenatore lui restava in sella. Troppa ingratitudine? “Ogni tifoso ha il diritto di avere un’opinione, credo ci sia comunque gente che abbia apprezzato il mio lavoro effettuato ad Ambrì e ci sarà un motivo se sono rimasto così a lungo”, conclude il 55enne.

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