Mondiali di hockey

Martin Brodeur, il mito

Il leggendario ex portiere, presente ai Mondiali nello staff canadese, parla di Elvis Merzlikins e Nico Hischier

11 maggio 2018
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La parola mito (o se preferite leggenda) nello sport è spesso vittima di abuso. Troppe volte degli atleti vengono apostrofati così. Ma, in realtà, sono pochissimi coloro che si meritano tale denominazione. Uno di questi è proprio il canadese Martin Brodeur. L’ex portiere è un’autentica icona. La sua carriera l'ha trascorsa in pratica interamente nei New Jersey Devils, dal 1992 sino al 2014. Nella stagione 2014-15 ha infine terminato la sua lunghissima attività disputando ancora 7 partite con St. Louis. Il 46enne ha vinto tutto: 3 Stanley Cup, 2 Olimpiadi e 1 Mondiale. In totale ha disputato 1471 partite in Nhl. Nessun altro portiere è arrivato a tale cifra. È inoltre colui che ha vinto più match e che ha stabilito più shutout in tutta la storia della Nhl. Ci sarebbero ancora tanti altri record da aggiungere alla lista, ma noi ci limitiamo ai principali già elencati.

«Io spero che un giorno qualcuno riuscirà a batterli», esordisce Brodeur, presente ai Mondiali in qualità di General Manager del Canada. «Sono stato fortunato, la mia carriera è durata a lungo e ho giocato in una franchigia che per anni è stata tra le più forti dell'intera lega». Ma come mai spera di venir superato? «Perchè i record sono fatti per essere battuti e quando qualcuno mi avrà scavalcato se lo sarà meritato, Certo, sarà un’impresa dura. L’hockey, rispetto alla mia era, è diventato molto più veloce e duro. Di conseguenza la vita adesso è più difficile per gli estremi difensori e le energie investite sono maggiori. Lo so, fa uno strano effetto dire ciò, dato che mi sono ritirato appena 3 anni or sono, ma è la pura verità».

Brodeur, il quale lavora anche in qualità di assistente General Manager per i St. Louis Blues, parla in seguito della giovane superstar canadese Connor McDavid. «Non vedo limiti per lui, è un grandissimo giocatore e prima ancora una splendida persona dotata di molta umanità, come Wayne Gretzky e Sidney Crosby. Connor è fiero di appartenere alla cerchia dei migliori elementi della Nhl e con il suo talento incredibile fa crescere ulteriormente il livello del nostro sport».

Un altro giovanissimo elemento che si sta ritagliando uno spazio importante è ovviamente anche il nostro Nico Hischier, la prima scelta dell’anno scorso dei New Jersey Devils. «Ha effettuato un’ottima prima stagione. È dotato di grandi skills sia offensivamente che difensivamente. È assai raro vedere un ragazzo nemmeno ventenne così completo. Avrà una carriera piena di successi».

Con l’ex numero 30 non si può ovviamente non parlare di portieri. «Il migliore del mondo attualmente? È reduce da una stagione non brillantissima, ma per me è sempre Carey Price, l’estremo difensore dei Montréal Canadiens».  

La seconda domanda riguarda invece una nostra conoscenza, ovvero il bianconero Merzlikins. «Elvis? Si chiama Elvis vero? Il lettone. L’ho già visto giocare alcune volte e mi ha impressionato favorevolmente. È però difficile dire se potrà trovare presto spazio in Nhl. L’hockey praticato oltreoceano è diverso, è più fisico e la superficie ghiacciata è più piccola, non è sempre evidente adattarsi per un portiere europeo, spesso ci vuole tempo. Ad esempio noi a St. Louis abbiamo in rosa il 23enne finlandese Ville Husso che sta tra l'altro disputando i Mondiali. Si trova negli Stati Uniti da ormai due anni e ha impiegato oltre un campionato per prendere confidenza con il tipo e lo stile di gioco dell’hockey nordamericano. Inoltre a Columbus dispongono già di un ottimo titolare come Bobrovsky e hanno draftato un altro giovane molto talentuoso, ovvero il 19enne russo Daniil Tarasov, quindi mi ripeto, non so se Merzlikins possa trovare spazio a breve in Nhl. È però certamente un elemento da seguire attentamente in ottica futura».

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