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Argo 1, al via la commissione parlamentare d'inchiesta

(Gabriele Putzu)
18 ottobre 2017
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L’affaire Argo 1 finirà sul tavolo di una Commissione parlamentare d’inchiesta che verrà costituita, con molta probabilità, il prossimo 20 novembre quando il Gran Consiglio tornerà a riunirsi. Lo ha annunciato ieri in aula Pelin Kandemir Bordoli, presidente della Gestione. La Cpi indagherà «sull’operato del Consiglio di Stato, dei dipartimenti e dei servizi competenti e coinvolti nella gestione del settore asilo» come ha precisato la presidente.

Toccherà al parlamento, ovviamente, dire l’ultima parola e lo farà, come detto, alla prossima sessione concedendo il nullaosta con relativo mandato – che appare scontato – e nominando i membri (uno per gruppo parlamentare). La Gestione, che si è riunita ancora ieri pomeriggio, ha preso atto delle conclusioni unanimi della propria sottocommissione coordinata da Alex Farinelli e «a larga maggioranza» le ha fatte proprie. Tempi più rapidi del previsto – si era parlato di due o tre settimane – dunque per affinare i termini della futura inchiesta (che affiancherà quella penale e l’altra amministrativa, varata dal governo).

La “spinta propulsiva” è giunta dal coordinatore Farinelli che c’ha lavorato tutto lo scorso weekend, supportato a distanza da Ivo Durisch, capogruppo socialista, giunto ieri in riunione con parecchie idee. Fatta la sintesi fra i due, ne è scaturita una riflessione coi colleghi commissari-deputati, per arrivare alle conclusioni unanimi: il mandato da sottoporre al resto della Gestione. Che l’ha esaminato nel tardo pomeriggio, durante la pausa dei lavori parlamentari, e approvato nei modi riferiti da Kandemir Bordoli.

Allora, Farinelli, è soddisfatto delle conclusioni? «Certo, lo sono, perché ci avevano dato tre settimane e invece ce ne abbiamo messe solo due. In sottocommissione c’è stata, evidentemente, un’ampia discussione per definire il mandato». A questo punto cosa vi aspettate dal Consiglio di Stato? «La massima collaborazione, anche perché credo sia nell’interesse di tutti che questa vicenda veda finalmente la fine» risponde ancora il capogruppo liberale radicale. L’idea è quella di chiudere entro l’estate... «Infatti, per quanto non sarà facile perché non bisogna dimenticare che siamo pur sempre parlamentari di milizia». La sottocommissione ha dunque concluso il proprio lavoro? «Diciamo che consegnerà tutto quello che ha raccolto alla costituenda Commissione parlamentare d’inchiesta».

Previsto come detto anche un budget, non tanto per i parlamentari – che già godono dei “gettoni” di presenza –, quanto piuttosto per eventuali periti esterni. La cifra dovrebbe aggirarsi sui 100’000 franchi. Nei prossimi giorni i gruppi parlamentari definiranno meglio le rispettive posizioni già pensando a chi dovrà sedere nella Cpi. E non per forza toccherà a chi già se n’è occupato, come appunto i membri della sottocommissione. Anche perché, si diceva ieri nei corridoi, è un lavoro impegnativo che richiede tempo... L’appuntamento è fissato per il 20 novembre, quando appunto il parlamento costituirà la commissione. «È stato approfondito ogni aspetto, come previsto dalla legge in materia, e si è giunti a questa decisione» ha dichiarato ieri ai media, dopo l’annuncio in aula, Pelin Kandemir Bordoli. «A questo punto i gruppi parlamentari sono invitati a discutere e decidere prima della prossima sessione di novembre. La Commissione della gestione ha approvato la decisione a larga maggioranza, mentre la proposta è giunta unanime dalla sottocommissione» ha aggiunto la presidente. La Gestione è dell’idea, ha aggiunto Kandemir Bordoli, che si debba poi «procedere celermente».

Entro l’estate 2018, salvo sorprese di percorso. E il contenuto del mandato? «Quello che ho riferito in aula. Verificare l’attività del Consiglio di Stato, dei dipartimenti e dei servizi coinvolti nella gestione dei richiedenti l’asilo. Questo in buona sostanza è il mandato». Che basta e avanza.

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