Archivio

Argo 1, il Cantone si presenterà come accusatore privato. Nessun passo indietro per Beltraminelli.

4 ottobre 2017
|

Il Governo ticinese si costituirà accusatore privato nell'indagine penale sul caso Argo 1. Ma non è richiesto a Paolo Beltraminelli, capo del Dipartimento della sanità e della socialità che ha assegnato l'incarico, di sospendersi nel frattempo dalla responsabilità della Divisione dell'azione sociale e delle famiglie. Nè Beltraminelli intende domandare che l'incarico sia assegnato a un collega. Infine, un perito esterno è stato incaricato di fare luce sui punti oscuri emersi dalle inchieste giornalistiche di queste settimane. Questa la sostanza di quanto comunicato oggi, dopo la seduta settimanale, dal Presidente del Consiglio di stato Manuele Bertoli.

Un atto auspicabile

"Quando ci sono delle ipotesi di reato che diventano di dominio pubblico è bene che l'ipotetica parte lesa si faccia accusatore privato", ha riconosciuto Bertoli. Questo onde poter accedere a tutti gli atti di indagine. D'altro canto, si ritiene che nel frattempo la situazione sul fronte dei centri asilo si sia normalizzata, e che quindi tale passo non sia oggi necessario. 

L'indagine esterna

L'indagine esterna è stata affidata all'ex procuratore pubblico Marco Bertoli ("non è mio parente", ha ironicamente specificato il presidente del Governo) che si occuperà di anzitutto di chiarire i termini dell'offerta - apparentemente vantaggiosa, in prima battuta -, e le ragioni della conferma del mandato dopo il periodo di prova, effettuata nonostante non ve ne fossero le necessarie condizioni. La stessa indagine verificherà l'idoneità dei successivi controlli sulla società, circa i quali era stata paventata negli scorsi giorni l'ipotesi che l'azienda ne fosse informata in anticipo. Sarà verificata anche l'eventuale differenza fra il personale autorizzato e quello effettivamente impiegato da Argo 1.

L'indagine giudiziaria

Quanto all'indagine giudiziaria, Bertoli si è astenuto dall'entrare in materia non possedendone "nè i mezzi, nè i poteri". Restano confermate le indagini circa le ipotesi di reato, fra le quali figurano sottrazione di denaro pubblico, riciclaggio, corruzione, sfruttamento di lavoro nero e frode fiscale.

"È una vicenda che non sarebbe dovuta capitare, eppure è capitata", ha chiosato Bertoli. "Siamo convinti di aver fatto quello che è giusto fare per aiutare a chiarire le cose." Sulla risposta tardiva del Governo, il presidente ha pure aggiunto: "se ci fossimo costituiti prima accusatore privato, non sarebbe cambiato nulla" dato che l'incarto ha iniziato solo ora, o "al massimo un mese fa", a contenere elementi di interesse.

La versione di Beltraminelli

Dal canto suo, Beltraminelli ha ribadito le ragioni che hanno portato alla scelta di Argo 1 e "ai problemi che oggi riconosciamo in maniera evidente": in particolare, la grande quantità di migranti assegnata dal Ticino a Berna in una situazione di emergenza, che ha esercitato molta pressione sui processi decisionali. "Assumersi la responsabilità politica significa riconoscere errori amministrativi molto spiacevoli. Ancora oggi i miei collaboratori non riescono a capire come mai il periodo di prova possa essere diventato un incarico per due anni e mezzo." Quanto all'ipotesi di una sua ricandidatura nel 2019, il Direttore del Dss ha risposto senza mezzi termini: "Assolutamente no, come credo neppure i miei colleghi".

Ieri la commissione della Gestione, guidata da Pelin Kandemir Bordoli, aveva assegnato alla sottocommissione di Vigilanza il compito di definire la necessità e il corretto mandato di un'eventuale commissione parlamentare d'inchiesta.



Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔