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Panico da risonanza, ora c'è l'ipnosi e funziona 

la dottoressa Nicole Ferrera
(Gabriele Putzu)
17 giugno 2017
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A chi va in panico davanti alla macchina della risonanza (che è l'incubo dei claustrofici) hanno proposto l'ipnosi ed è stato un successo. Esperienza positiva all'ospedale Civico di Lugano dove l'ipnosi è stata proposta a 35 pazienti, che non riuscivano a rimanere nella macchina della risonanza magnetica, grazie alla suggestione ipnotica 34 ce l’hanno fatta. Così da un anno circa, l'ipnosi è entrata negli ospedali dell’Eoc in Ticino. «All’ospedale Italiano di Lugano l’equipe multidisciplinare del Centro Terapia del Dolore la propone a chi soffre di dolore cronico e non ha percepito risultati completamente soddisfacenti dalle varie terapie intraprese», spiega la dottoressa Nicole Ferrera, internista, ipnoterapeuta, consulente dell’Eoc in questo campo. Là dove le terapie convenzionali mostrano limiti, l’ipnosi può dare buoni risultati. Da qualche settimana, anche l’Istituto oncologico della Svizzera italiana offre ai pazienti tecniche di autoipnosi per gestire ansia, insonnia e dolori. L’ipnosi fatica comunque a superare le barriere culturali, anche se l’efficacia è dimostrata da studi scientifici: «Significa restituire al paziente il potere di curarsi, forse non tutti sono pronti ad accettarlo», dice la dottoressa. 

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