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Ticino; più impieghi, soprattutto ai residenti

(Carlo Reguzzi)
1 giugno 2017
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Anche se il Ticino rimane "il cantone svizzero dove la percentuale di posti di lavoro dei lavoratori frontalieri è maggiore", questa percentuale sta diminuendo: dal 2014 al 2016 è passata dal 28.9% al 27.8%. Pertanto, i 12'714 nuovi posti di lavoro sorti in Ticino in questo lasso di tempo (+5.8%, per un totale di 231'000 impieghi) sono andati soprattutto a cittadini residenti.

Secondo uno studio pubblicato dall'Osservatorio dello sviluppo territoriale dell'Accademia di architettura dell'USI, e ripreso dal Corriere del Ticino, "questo può significare che almeno in parte il mercato ticinese sia stato in grado di assumere proporzionalmente più residenti che frontalieri."

Con alcune precisazioni: ciò potrebbe essere dovuto all'aumento di posti a tempo parziale, o al trasferirsi in Ticino di quegli stessi frontalieri. D'altronde, aumenta  il numero assoluto di frontalieri impiegati in Ticino: 64'670 secondo l'Ufficio federale di statistica, ovvero il 3.6% in più rispetto al 2016: un nuovo record.

Varese (26'099 frontalieri) e Como (25'183) restano le principali province di provenienza, ma a crescere in modo robusto è il numero di lavoratori provenienti da province più lontane, salito addirittura del 79.2% a 4'609 unità.

Intanto, continua a deteriorarsi il mercato del lavoro delle province confinanti: - 2.3% a Varese e -0.9% a Como fra 2011 e 2014, anni nei quali i posti in Ticino sono invece aumentati del 7.9%.

 

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