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Divieto burqa, Ghiringhelli sbotta: 'O la legge subito o un'altra iniziativa'

(© Ti-Press / Tatiana Scolari)
21 agosto 2015
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“È ora che tutti si mettano il cuore in pace e che la si smetta di sollevar fumo e polemiche per niente”. Perché la pazienza di Giorgio Ghiringhelli è lì lì per superare il limite. Il motivo? Il divieto anti burqa votato dai ticinesi due annetti fa non è ancora legge. Il testo – o la “leggina”, come scrive Ghiringhelli nella lettera inviata  al presidente del governo Norman Gobbi – è nelle mani della Commissione parlamentare della legisazione e verosimilmente ci rimarrà fino alla prossima primavera. Troppo tardi scrive il Ghiro, “se si pensa che sono già trascorsi quattro anni da quando l’iniziativa è stata dichiarata ricevibile e due anni da quando è stata plebiscitata dal popolo”. Ecco quindi che un preoccupato Ghiringhelli, primo firmatario dell’iniziativa, avverte: “Stiamo seriamente valutando la possibilità di lanciare un’iniziativa elaborata per proporre noi una legge di applicazione alla francese: vi lascio immaginare come sarebbe accolta questa iniziativa dai ticinesi, stufi di veder circolare in Ticino un numero crescente di donne con il velo integrale, e quale figuraccia farebbe un Gran Consiglio che non è nemmeno in grado di applicare in tempi rapidi una chiarissima decisione presa dal Popolo”. Un ultimatum giustificato anche dal fatto che, continua la missiva, la suddetta “leggina”, era già stata discussa e approvata dal Gran Consiglio un paio d’anni fa come controprogetto all’iniziativa”. “Forse che il parlamento aveva proposto una “boiata” come controprogetto?”.

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