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L’acqua, l’oro blu

Ridurre l’impronta idrica

Le acque limpide del fiume Verzasca
(© Eduardo Soteras Jalil)
30 settembre 2023
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Acqua e clima rappresentano due crisi correlate. I problemi legati all’acqua: da un lato la siccità – con il relativo aumento degli incendi, che non sono mancati quest’estate – dall'altro alluvioni e inondazioni, sono destinati a peggiorare in tutto il mondo con la crisi climatica. A rischio ci sono milioni di specie animali e vegetali, inclusa la specie umana che già vede oltre due miliardi di persone in situazione di precarietà o sofferenza idrica. Quando si pensa all’azione sull’acqua da parte della popolazione, spesso ci si limita ai consigli elementari come quello di chiudere i rubinetti. Per il WWF, si può fare molto di più. L’acqua, infatti, non riguarda solo i nostri laghi o fiumi, ma anche il modo in cui viene usata in agricoltura per il cibo che finirà nei nostri piatti o per i vestiti che indossiamo. L’acqua è un bene essenziale per garantire la vita sulla Terra, ma se non facciamo attenzione, potrebbe diventare un bene raro. Basti pensare che in Svizzera il fabbisogno idrico medio di un cittadino svizzero è di 4’200 litri al giorno. Quindi è bene iniziare a proteggere, quello che oramai viene chiamato “oro blu”.

L’acqua nascosta

L’acqua che beviamo è solo una piccola parte di quella che consumiamo ogni giorno. Al consumo diretto (per lavarsi, cucinare, pulire o innaffiare le nostre piante) che in Svizzera mediamente è di 165 litri d’acqua al giorno, va aggiunto quello indiretto, legato all’acqua nascosta, ossia quell’acqua necessaria per produrre i beni e i servizi che utilizziamo e il cibo che mangiamo. Se compriamo una t-shirt in cotone, mangiamo una bistecca o beviamo una birra stiamo consumando acqua. Ogni fase produttiva per realizzare un prodotto finito può consumare acqua. La somma di tutti questi consumi rappresenta l’impronta idrica quotidiana. In Svizzera la media quotidiana dell’impronta idrica è di 4’200 litri a persona al giorno.

Sarebbe importante che sui prodotti venisse indicata la loro impronta idrica (e altrettanto per la CO2) in modo da indirizzare il consumatore verso scelte più sostenibili premiando le aziende che maggiormente si impegnano in una gestione sostenibile delle risorse idriche.

Il 90% dell’impronta idrica di ciascuno di noi è determinata dal cibo che porta in tavola. È stato stimato che ogni persona "mangi" in media 5’000 litri di acqua al giorno (l’acqua utilizzata per produrre il cibo che finisce sulle nostre tavole): mangiamo assai più acqua di quella che beviamo (da 1’500 a 10’000 litri al giorno, a seconda di dove si vive e di cosa si mangia).

La carne è l’alimento maggiormente “idrovoro”. La sua impronta idrica è legata principalmente all’acqua necessaria per l’alimentazione del bestiame ed è influenzata da diversi fattori, che vanno dal sistema di produzione impiegato alla composizione e origine del mangime utilizzato.

Non solo cibo

I vestiti che indossiamo, i tessili che abbiamo e utilizziamo in casa hanno una lunga filiera alle spalle che inizia dai campi dove si coltiva il cotone e dalle piattaforme dove si estrae il petrolio per le fibre sintetiche. Ogni passaggio del processo di produzione dei tessili comporta un enorme utilizzo di acqua, dalla tinteggiatura al trattamento delle fibre. Questo fa sì che l'industria tessile sia la seconda industria ad alta intensità di consumo idrico al mondo, con circa 93 miliardi di metri cubi di acqua all'anno, pari al 4% di tutta l'acqua dolce estratta a livello globale. Per produrre tutti i tessili acquistati dalle famiglie europee sono necessari ogni anno circa 24’000 milioni di m³ di acqua. L’acqua è una risorsa rinnovabile ma finita. Impariamo a usarla con parsimonia, senza sprechi e senza inquinarla. Per ridurre la propria impronta idrica basta poco. È importante scegliere tessuti biologici e certificati, lavare e preferire il riciclo all’acquisto. A tavola, invece, è fondamentale che ognuno di noi segua un’alimentazione sana ed equilibrata, basata su alimenti prevalentemente vegetali, di stagione, locali e biologici. Limitando la frequenza degli ingredienti più “idrovori” potremmo ridurre l’impronta idrica europea del 23% ed essere tutti parte di un cambiamento globale.

Per quanto riguarda gli usi produttivi, in Svizzera l’agricoltura è il settore economico più assetato (dati estrapolati dal rapporto della Confederazione svizzera), con l’81% dell’impronta idrica della produzione, mentre i beni industriali corrispondono al 17% e il restante 2% riguarda l’uso domestico. È evidente quindi che l’attenzione principale nella gestione dell’acqua debba essere posta sul settore agricolo, promuovendo il risparmio idrico in agricoltura.

Ripuliamo la foce di Lugano

I rifiuti dispersi in natura non fanno bene a nessuno. Oltre a imbruttire i nostri luoghi di svago e ad avere delle ripercussioni economiche hanno un impatto negativo sull'ambiente. Da una parte, i rifiuti inquinano il suolo, la vegetazione e l'acqua. Dall’altra, la spazzatura abbandonata non può essere reinserita nei cicli di vita delle varie materie e non può quindi essere riciclata.

Il WWF Svizzera italiana oltre a sensibilizzare sulla tematica vuole fare la sua parte ripulendo un pezzettino di natura. Per questo motivo, anche quest’anno aderisce alla giornata nazionale Clean-Up-Day: verrà organizzata una raccolta di rifiuti lungo il fiume del Cassarate e alla foce a Lugano in collaborazione con il Consorzio della valle del Cassarate e il Golfo di Lugano.

Ma senza l'aiuto di volontarie e volontari non andiamo lontano. Vuoi darci una mano? Dichiariamo insieme la lotta al littering e contribuiamo alla pulizia di parti importanti a Lugano? Attivati con noi sabato 16 settembre dalle 9 alle 12. Ci troveremo al punto foce alle 9 di mattina e ci rimboccheremo le maniche per raccogliere ogni tipo di rifiuto abbandonato lungo il fiume e sulla spiaggia. Sarà un modo per restituire alla natura quello che ci offre giorno dopo giorno. Alle 12 verrà offerto uno spuntino. Uniti possiamo fare la differenza.

Per domande e iscrizione (obbligatoria) contatta la responsabile: lisa.boscolo@wwf.ch. Se invece hai già degli impegni, puoi attivarti con il WWF a favore della natura e della sostenibilità grazie ad altri progetti di eco-volontariato. Dai un’occhiata al programma di eco-volontariato sul sito: www.events.wwf.ch.

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