Svizzera

Abusi sessuali in ambito ecclesiale, al via uno studio

La Conferenza dei vescovi svizzeri si attende che vengano alla luce nuovi casi, spesso ci vogliono 30 o 40 anni prima che una vittima si faccia avanti

20 giugno 2021
|

La Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) intende avviare in autunno uno studio su larga scala relativo agli abusi sessuali nella Chiesa. Dobbiamo attenderci che vengano alla luce nuovi casi, afferma il responsabile, il vescovo di Coira Joseph Bonnemain, in un'intervista pubblicata dal portale kath.ch, ricordando che spesso ci vogliono 30 o 40 anni prima che una vittima si faccia avanti.

I contratti con scienziati indipendenti sono in fase di elaborazione, "siamo sulla buona strada", specifica Bonnemain. Prima era necessario motivare le diocesi, le congregazioni religiose, altre comunità religiose e la Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera (RKZ) a partecipare, precisa il vescovo, aggiungendo che questo compito "ha richiesto molta energia - ma è molto importante per lo studio". Bonnemain si dice ottimista sul lancio del progetto in autunno. I nomi degli scienziati coinvolti non saranno comunicati fino ad allora. "Lo studio ha senso solo se tutto è sul tavolo e le ricercatrici e i ricercatori possono lavorare al cento per cento in maniera indipendente".

Affrontare la questione degli abusi ha rafforzato la sua determinazione a fare la cosa giusta per le persone senza risparmiare l'istituzione, aggiunge il 72enne, che per 19 anni è stato segretario della commissione di esperti della CVS "Abusi sessuali in ambito ecclesiale".

In questo contesto, egli afferma di aver imparato molto e vissuto molte cose dolorose. È fondamentale che i vescovi continuino a "chiarire con determinazione e facciano prevenzione", conclude il Bonnemain, in carica alla testa della diocesi di Coira dal mese di marzo.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE