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Castione-Lumino, 3 centrali a legna nel raggio di un chilometro

Nell'edizione di oggi anche il ricordo delle proteste liceali in Ticino 50 anni dopo, un'intervista a tutto campo sulla giustizia a Dadò e molto altro

16 maggio 2024
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In un fazzoletto di terra rappresentato dalle zone industriali di Castione e Lumino potrebbero vedere la luce tre progetti di teleriscaldamento simili. Se tutti andranno in porto si prospetta il rischio di un esubero di calore da distribuire a utenti pubblici e privati. Ne parliamo oggi nelle pagine di Bellinzona e Valli.

Riavvolgendo il filo della storia fino agli anni Venti, il commento a firma del direttore de laRegione Daniel Ritzer conduce alle origini del ‘trickle down’, “punto fermo delle politiche economiche cantonticinesi da almeno trent’anni a questa parte (con tutte le conseguenze, non prettamente positive, del caso)”.

Un salto indietro nella storia lo propone anche l'approfondimento su ‘Quella primavera di rivolta che lasciò il segno’ di 50 anni fa: immagini, suoni e documenti per ricordare la protesta studentesca e la mobilitazione dei liceali in Ticino fra marzo e maggio del 1974.

L'ampia intervista di Andrea Manna ci porta invece nelle stanze del Gran Consiglio, più precisamente nella commissione parlamentare ‘Giustizia e diritti’. A esprimersi su vari temi – tra cui i rapporti col Dipartimento istituzioni diretto da Norman Gobbi – è il nuovo coordinatore, il deputato nonché presidente cantonale del Centro Fiorenzo Dadò.

Un dialogo costruttivo a Locarno ha permesso il raggiungimento di un compromesso: grazie all'inserimento di un filare di alberi nella domanda di costruzione, i Verdi ritirano il ricorso contro l’edificazione del convitto destinato ad alloggiare il personale dell’ospedale La Carità.

Buona lettura.

 

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