Estero

Gli 007 americani temono gli smartphone cinesi

Le tre agenzie di sicurezza all'unisono: 'Si rischia lo spionaggio'. Ma c'è chi sospetta che il motivo sia la guerra commerciale di Trump

Foto Keystone
15 febbraio 2018
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No agli smartphone cinesi sul mercato americano: possono favorire lo spionaggio. E’ l’allarme lanciato dall’intelligence americana che, compatta, invita a non acquistare cellulari Made in China, come quelli prodotti da Huawei e ZTE.

Fbi, Cia e National Security Agency parlano di rischi per la sicurezza nazionale, ma l’avvertimento potrebbe avere anche un altro significato e rientrare nella guerra commerciale dell’amministrazione Trump portata avanti con la politica dell’America First. Insomma, una sorta di dazio ’indiretto’ sui prodotti cinesi.

"Siamo profondamente preoccupati per i rischi che comporta il consentire a società o entità legate a governi stranieri che non condividono i nostri valori di guadagnare posizioni nelle nostre reti di telecomunicazione", ha affermato il direttore dell’Fbi, Chris Wray, mettendo in evidenza come un’avanzata di Huawei sul mercato a stelle e strisce offrirebbe alla Cina la capacità di "spiare senza essere scoperta".L

Pressioni politiche

Per Huawei si tratta di un colpo durissimo: lo scorso settembre, anche se per un breve periodo, ha superato Apple affermandosi come secondo produttore al mondo di cellulari grazie al suo successo in Asia. Negli Stati Uniti però non riesce a decollare, nonostante molti esperti del settore ritengano i suoi prodotti di gran lunga migliori di molti di quelli in circolazione negli States.

Eppure Huawei sembrava essere riuscita a spuntarla nei mesi scorsi raggiungendo un’intesa preliminare con At&t. L’accordo è però saltato all’ultimo momento, a poche ore dal suo annuncio ufficiale: At&t si è tirata indietro disdicendo l’intesa in seguito a pressioni politiche.

'Siamo affidabili per il resto del mondo...'

"Siamo ritenuti affidabili dai governi e dai consumatori di 170 paesi. Siamo impegnati nella trasparenza in qualsiasi cosa facciamo", ha affermato la società cinese dopo questo ulteriore colpo. Stesso tono quello usato da ZTE: "Come società quotata siamo impegnati a rispettare tutte le leggi americane. I nostri cellulari e i nostri dispositivi incorporano chip, sistemi operativi e altri componenti prodotti negli Stati Uniti".

 

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