Mentre oltre San Gottardo le prospettive d'impiego guadagnano quota, a sud delle Alpi il dato è negativo (ed è l'unico in Svizzera)
Le prospettive d'impiego rimangono buone in Svizzera, mentre sono negative in Ticino. Lo segnala il barometro di Manpower, che come al solito mette in luce marcate differenze regionali e settoriali.
A livello elvetico, il 47% delle 578 imprese interrogate nell'ambito di un sondaggio intende assumere personale nel periodo aprile-giugno 2024, il 18% punta a ridurre l'organico, il 32% non prevede cambiamenti e il 3% non è in grado di rispondere. Lo scarto fra le due prime posizioni è di +29 punti, e questa è proprio la "previsione netta sull'occupazione" di Manpower, informa in un comunicato la multinazionale specializzata nelle risorse umane. Il dato è di 4 punti inferiore a quello dell'ultimo rilevamento e di 4 punti superiore a quanto registrato un anno fa.
A livello regionale, il Ticino presenta la prospettiva peggiore, l'unica in negativo, pari a -14. Le altre regioni offrono indicatori compresi fra +21 (Espace Mittelland) +50 (Lemano). I rami in cui regna maggiore ottimismo sono quelli della sanità (+44), della finanza (+43), nonché dei trasporti e della logistica (+42), mentre sul fronte opposto si trovano i servizi di comunicazione (-8).
Interessante, anche in un'ottica ticinese, è lo sguardo al di là della frontiera. L'Italia è il Paese confinante, fra quelli considerati a livello mondiale, che mostra il più scarso dinamismo, con indicatore a +9. Gli altri Stati vicini presentato valori più prossimi a quelli della Confederazione: Germania e Austria +17%, Francia +18%.
Lanciata oltre 50 anni or sono negli Stati Uniti, l'indagine di Manpower si è estesa nel frattempo a 42 Paesi e territori. Al sondaggio hanno risposto 44'400 direttori delle risorse umane o responsabili del reclutamento in seno a imprese pubbliche e private.