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La stravaganza visionaria in passerella

In un film documentario di Claudia Quadri la riscoperta di Elsa Barberis, stilista luganese d’avanguardia negli anni del dopoguerra

Sabato 4 maggio alle 18 al cinema Forum di Bellinzona, martedì 7 maggio alle 20.30 al Lux Art House di Massagno
3 maggio 2024
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Nell’anno del premio svizzero di letteratura per il suo ultimo libro, ‘Infanzia e bestiario’ (Casagrande, Bellinzona), Claudia Quadri si propone anche come autrice di un sorprendente film documentario dedicato a un vero e affascinante ‘personaggio’ qual è stata, dall’immediato dopoguerra fino agli anni 60, la stilista luganese Elsa Barberis.

Un nome che oggi può forse dire poco, anche perché legato a un ambito specifico, quello dell’alta moda, che nella nostra provincia non ha certo avuto le possibilità di svilupparsi come nei grandi centri, benché la firma di Elsa Barberis sia riuscita, negli anni ’40 e ’50 a ottenere successo e riconoscimenti, persino l’apprezzamento dichiarato ed esplicito di grandi personaggi della mondanità internazionale come la Duchessa di Kent e le attrici Elsa Martinelli e Gloria Swanson (sì, proprio lei, quella di ‘Viale del tramonto’).

Ed ecco che con il documentario ‘Elsa Barberis, una pioniera dimenticata’, Claudia Quadri, da scrittrice (e da autrice e regista televisiva) qual è, riesce con successo a far riemergere la figura e la personalità di questa donna luganese stravagante, colta nelle le tappe principali di un percorso autenticamente artistico, assolutamente originale, che attraverso i vestiti, la moda, ha saputo dar vita a un modello di donna indipendente, che nei propri abiti doveva anzitutto “stare comoda”, non intrappolata o fasciata (ingabbiata) in vesti ancillari da cui gradatamente andava affrancandosi, anche e soprattutto socialmente.

Nata a Lugano nel 1902, Elsa Barberis (di famiglia “buona”, ma che finisce in gravi difficoltà economiche nel ’29) inizia il proprio percorso creativo negli anni 30 a Lugano, dove apre, con grandi sacrifici, un proprio atelier di moda che nel giro di pochi anni la porta alla notorietà nazionale e poi, grazie a sfilate di successo in Engadina, ad affermarsi presso il jet-set internazionale. Un successo che non riuscirà però a restare tale negli anni, né a dar vita a un’impresa “di famiglia” capace di espandersi fuori dai confini della sua Lugano, dove manterrà sempre la propria sede e dove, a poco a poco, sempre più affaticata, porrà fine alla serie di collezioni negli ultimi anni 60. Ma la vicenda di Elsa Barberis è anche una storia che racconta, da una specola molto particolare, un pezzo di storia del nostro paese così come, se vogliamo, anche un aspetto significativo della battaglia di emancipazione femminile, fatta di libertà creativa, intelligenza, autoironia, voglia di vivere e amare la vita.

Donna non bella, capace di scherzare sui suoi difetti fisici mettendoli addirittura in evidenza, dalla vita sentimentale intensa quanto misteriosa, Elsa è qui al centro dei numerosi filmati d’epoca recuperati per l’occasione, che offrono non solo la sua dirompente vitalità ma anche, e soprattutto, una rassegna straordinaria dei suoi abiti, disegnati e poi proposti in passerella, capaci di dire, senza troppi giri di parole, quanto fosse proiettata verso il futuro. Non a caso, in chiusura, il film si sofferma sul recentissimo lavoro di recupero dei modelli di Barberis compiuto in questi ultimi tempi dalla Scuola di moda STA di Lugano.

Il documentario di Claudia Quadri, presentato con successo in prima mondiale alle ultime Giornate del cinema svizzero di Soletta, si segue con gusto e partecipazione, grazie alla ricchissima documentazione di foto e video d’epoca (con scorci di una Lugano d’antan tutta da “riscoprire”), ai racconti e alle testimonianze di chi l’ha conosciuta personalmente e a un “filo conduttore” abilmente volto alla “prima persona”, in cui sono le parole di Elsa stessa a condurci nel suo mondo, nei suoi progetti. Solo alla fine, in un prezioso documento d’archivio della RSI troveremo Elsa Barberis nel salotto televisivo di ‘Trovarsi in casa’ (1984) a colloquio con Joyce Pattacini per dirci che forse, e in definitiva, il suo è stato un percorso di “una ribelle”. Com’è giusto che sia, per chi vuole guardare avanti, perseguendo, in modo originale, il bello, il giusto, il naturale, alla faccia di ogni possibile pregiudizio. Una bella “lezione” di creatività e di umanità.

Il film “Elsa Barberis, pioniera dimenticata” di Claudia Quadri, sarà proiettato domani, sabato 4 maggio alle 18.00 al cinema Forum di Bellinzona, e martedì 7 maggio alle 20.30 al Lux Art House di Massagno alla presenza dell’autrice e della produttrice Vittoria Fiumi.

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