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Frontalieri, lieve aumento al Sud delle Alpi

Il numero di frontalieri attivi in Svizzera è aumentato nel primo trimestre del 4,3% su base annua, raggiungendo quota 399mila unità. In Ticino i pendolari d’Oltrefrontiera sono 78’645, con un incremento dello 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. È quanto emerge dagli ultimi dati pubblicati lunedì dall’Ufficio federale di statistica (Ust). Rispetto all’ultimo trimestre del 2023, a Sud delle Alpi si è registrata una lieve contrazione del numero di lavoratori con permesso G dello 0,1% (pari a 94 persone).

Come negli anni passati, il numero di frontalieri è aumentato in maniera più marcata nel settore dei servizi: +1,3% in un anno, vale a dire 696 persone in più per un totale di 52’971. Nel settore secondario invece si nota un calo sia su base annua (-0,4%, -95 persone) che rispetto al trimestre precedente (-0,5%, -117 persone). A fine marzo i lavoratori con permesso G attivi nell’industria e nell’edilizia erano 24’942.

Anche a livello nazionale l’incremento rispetto al primo trimestre 2023 è stato più marcato nel settore terziario (+5,5%), rispetto al secondario (+1,5%). In termini assoluti la regione del Lemano, che comprende i cantoni Vaud, Vallese e Ginevra, è quella che ospita il maggior numero di lavoratori d’Oltrefrontiera: 161’603. Il Ticino è al secondo posto (78’645), seguito dalla Svizzera nordoccidentale, vale a dire i cantoni Basilea Città, Basilea Campagna e Argovia (74’069). Poco più della metà di tutti i frontalieri era domiciliata in Francia (57,4%) e rispetto all’anno prima il loro numero è aumentato del 6,5%. I lavoratori con permesso G residenti in Italia sono il 23,2% del totale (pari a 92’680 persone) e hanno registrato un incremento del 2,3% in un anno. Sono invece lievemente calati su base annua i frontalieri provenienti dalla Germania, -0,1%, e rappresentano il 16,2% del totale.

Negli ultimi cinque anni il numero di frontalieri è aumentato da 328mila persone nel primo trimestre del 2019 a 399mila nel primo trimestre del 2024, il che corrisponde a un incremento del 21,8%, precisa l’Ust. ATS