Ticino

Quella di Gobbi, una frase colorita interpretata male

Una risposta, inopportuna nei toni, data a un nostro giornalista sui genitori separati oltre che dalla frontiera anche dalle norme italiane anti Covid

Il presidente del governo ticinese Norman Gobbi poco prima della diretta con Teleticino (foto Ti-Press)
12 novembre 2020
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Come si intende risolvere la questione dei diritti di visita transfrontalieri dei genitori separati? Tocca alle autorità italiane eventualmente pronunciarsi su questo tema. È questo, in realtà, il senso della colorita risposta - inopportuna per i toni finché si vuole (‘Chiedano agli italiani, che c…. me ne frega a me’) - data a un nostro giornalista dal presidente del governo Norman Gobbi a margine della conferenza stampa di domenica scorsa sulle decisioni in materia di contrasto al Covid. Si chiariscono quindi i contorni della polemica sollevata dal fuori onda del Tg di TeleTicino che ha circolato molto sui social nei giorni scorsi. La questione dei diritti di visita era stata posta da un’associazione di genitori non affidatari separati dalla frontiera a seguito dei restringimenti ai movimenti delle persone in territorio lombardo. Restringimenti causati dalle norme italiane anti Covid.

Le prime reazioni lombarde, con le richieste di scuse, sono arrivate sia dal Pd, con il consigliere regionale Samuele Astuti, sia da Fratelli d’Italia. Oggi il comunicato stampa di Azione, il partito di Carlo Calenda, delle province di Varese, Como, Lecco e Sondrio. Un 'casus belli' che va tuttavia ridimensionato.

 

 

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