Mendrisiotto

A Mendrisio (e non solo) sono tutti casa, lavoro e LaFilanda

Il centro ha visto schizzare verso l'alto il numero di frequentatori e aumentare i prestiti in Biblioteca. ‘È diventata un Terzo luogo’

A prevalere è il senso di comunità
(Ti-Press)
24 aprile 2024
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È nata nel 2018 con la vocazione di diventare un centro culturale per la regione intera. Oggi LaFilanda a Mendrisio è ben di più. Cinque anni più tardi (e una pandemia nel mezzo) è diventata il ‘Terzo luogo’ di chi vive in città e nel resto del Mendrisiotto e Basso Ceresio (e non solo). Chi respira l'atmosfera che si vive tra le sale e gli scaffali sente vestire alla perfezione la definizione del sociologo americano Ray Oldenburg. Da queste parti in molti sono tutti casa, lavoro e Filanda. Non a caso il 2023 è stato archiviato come "decisamente positivo" e ha permesso di ritrovare una certa ‘normalità’ e di conquistare "nuovi fan in tutti i settori della società".

Un modello vincente

Chi è alla ricerca di uno spazio intergenerazionale, di una "piazza di incontro e di scambio", di un luogo dove si socializza per davvero e il fattore umano conta, allora vada alla scoperta de LaFilanda. Un modello nel reinterpretare in modo pionieristico la valenza di una Biblioteca – come ha avuto modo di osservare la direttrice della Biblioteca di Winterthur Franziska Baetcke –, tanto da attirare l'attenzione anche di Istituti d'Oltregottardo, questa realtà adesso ha dalla sua pure la forza dei grandi numeri, che anno dopo anno ne consolidano il successo. E i dati statistici del 2023 sono da record e testimoniano della capacità di una simile esperienza di catturare l'attenzione di un pubblico quanto mai vario per provenienza, età e passioni, riuscendo persino a sfatare il luogo comune che i ragazzi non amano leggere. In effetti, non solo si annoverano tesserati fin dalla più tenera età, ma i libri per bambini guidano la classifica dei prestiti, globalmente in aumento.

Una esperienza in crescita

LaFilanda di Mendrisio, insomma, piace e riesce a rispondere a "tante necessità diverse". Come si evidenzia anche nell'ultimo Rapporto di attività, ci si va con spontaneità per "giocare, studiare, chiacchierare, ritrovarsi, leggere, ricercare, conoscere, imparare, divertirsi, aiutare, trasmettere, condividere, scappare". E questo, si sottolinea, è la prova lampante che le persone avvertono il bisogno di poter contare su dei luoghi di incontro. Se è vero che le cifre non sono tutto, di sicuro aiutano a misurare il potere empatico di questo centro. Ebbene, l'anno scorso si è toccato un primato, avvicinandosi ai 148mila visitatori e contabilizzando una crescita del 7 per cento rispetto al 2019 (quando di frequentatori ve ne erano stati oltre 137mila), con una media giornaliera di più di 400 persone. Una presenza costante nel corso dell’intero 2023: basti dire che solo nei mesi estivi, a luglio e agosto, si è scesi attorno agli 8mila utenti.

Trasversale per provenienza e anagrafe

Sondando chi passa da LaFilanda, forti di un campione di 1'625 persone, si è potuto constatare che, di fatto, la minoranza (che vale comunque un 40 per cento) oltrepassa la soglia per usufruire dei servizi bibliotecari; la maggioranza (quindi il 60 per cento) lo fa spinta da altre ragioni, come la possibilità, appunto, di ritrovarsi e di partecipare ad attività, corsi ed eventi. E, come detto, il pubblico possiede una sua trasversalità. Anche se i più numerosi – il 45 per cento – sono adulti, a essere ben rappresentati sono pure i bambini – il 35 per cento – e i ‘senior’ con il 20 per cento. Si fa più netta, invece, la distinzione tra donne e uomini: le prime, in netta superiorità, sono il 62 per cento, i secondi il 38 per cento.

Appare uniforme pure la provenienza geografica dei visitatori, che si dividono in modo equo tra mendrisiensi (il 41 per cento) e residenti negli altri comuni della regione (sempre il 41 per cento), seguono i frequentatori dal Luganese (l'8 per cento), dal resto del Ticino (il 3 per cento), dal resto della Svizzera (l'1 per cento) e dall'estero (il 6 per cento). A fare davvero la differenza e a ripartirsi le preferenze sono poi le stesse attività: in fondo vi è stato da scegliere tra 1'731 proposte, alle quali si sono sommati 204 eventi. In totale si parla di 1'935 incontri in presenza che spaziavano dalla presentazione di libri ai concerti, dai dibattiti alle mostre, dagli atelier al burraco, dai gruppi di lettura e scrittura allo yoga per le mani, dal lavoro a maglia alle gite di gruppo.

‘LaFilanda sa di casa’

A ben vedere, come rimarca il Rapporto annuale, la maggioranza di chi è parte della comunità de LaFilanda è composta da ‘habitués’. Anche se non mancano mai nuovi arrivi, merito del passa-parola e dei ‘testimonial’ del centro – tant’è che alcuni di loro hanno affidato al documento i loro pensieri –, ma altresì merito dell'empatia del luogo e del clima accogliente. "LaFilanda sa di casa", ha scritto un utente. "Ho potuto molte volte constatare che chi viene a LaFilanda non esce mai indifferente – rilancia un altro visitatore –, ritorna (anche da lontano) e, come me, si sente accolto. E tutto questo non avviene per caso".

A rendere tutto ciò possibile è poi l'apporto del centinaio di ‘Filanderi’ che, giorno dopo giorno – il centro è aperto sette giorni su sette, dalle 9 alle 21 –, danno una mano, giungendo da tutta la regione. E lo scambio tra loro e questo ‘Terzo luogo’ è paritario. "Dopo essermi dedicata per anni alla mia famiglia – annota una di loro –, volevo reintegrarmi socialmente. Diventare ‘Filandera’ è stata una eccellente occasione per conoscere tante nuove persone".

La Biblioteca ha i numeri

Certo LaFilanda di Mendrisio è anche la ‘casa’ della Bilioteca cantonale, che a sua volta ha visto crescere il numero di prestiti, arrivati a quota 43mila, il 16 per cento in più rispetto al 2019. In buona sostanza, si annota, si è "riguadagnato interesse", che si tratti di narrativa (al secondo posto dopo la letteratura per l'infanzia), di saggistica, di fumetti (1'500 i prestiti nel 2023) o anche di Dvd, che a quanto pare resistono alla digitalizzazione (6'200 le unità richieste). Senza trascurare gli oltre 1'400 prestiti interbibliotecari e il partenariato con la Fondazione Bibliomedia.

A dirla lunga, del resto, sono anche i 2'658 tesserati, a cui l'anno scorso se ne sono aggiunti altri 480. "Sono una chiara testimonianza – si rimarca nel Rapporto – dell'interesse della popolazione per un accesso gratuito al prestito e ai vari servizi offerti dalla rete del Sistema bibliotecario ticinese".

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