Bellinzonese

Referendum semisvincolo, mancherebbero 1'000 firme

L'esito della verifica, non confermata dalla Cancelleria dello Stato, indica uno stralcio sopra la media. Il computo definitivo sarà reso noto entro venerdì

Ti-Press
20 marzo 2018
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Parecchie nulle, decisamente sopra la media. A tal punto che delle oltre 7'000 consegnate il 12 marzo alla Cancelleria dello Stato, solo 6'000 risulterebbero valide. Troppo poche per raggiungere il minimo richiesto per legge di 7'000. Sarebbe questo, stando a indicazioni raccolte dai referendisti, l'esito delle verifiche sulle firme raccolte da Verdi, Ps, Mps e Matteo Cheda contro i 65 milioni stanziati dal Gran Consiglio per realizzare il semisvincolo di Bellinzona. Probabilmente dunque i ticinesi non saranno di nuovo chiamati alle urne per esprimersi sull'opera contestata dagli ambientalisti e da una parte della sinistra, dopo il primo voto referendario del 2012 risultato favorevole all'allora credito di progettazione (2,5 milioni). Scade stasera, indica la Cancelleria dello Stato interpellata dalla 'Regione', il termine entro il quale i Comuni dovranno inviare i formulari raccolti. Per ora quindi la Cancelleria non si sbilancia sul computo definitivo. Tuttavia le indicazioni ricevute da taluni referendisti indicano "obiettivo fallito". «Sarebbe un vero peccato non poter chiamare i ticinesi alle urne su questa opera del tutto inutile», si limita a commentare il co-coordinatore dei Verdi Ronnie David.

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